Donne italiane, donne di Sport. Sono sempre più loro a reggere le sorti internazionale dello sport azzurro

di Giacomo Mazzocchi

L’ultima circostanza? I campionati Mondiali di Pallavolo femminile di Yokoama che hanno visto le azzurre disputare un torneo entusiasmante con 10 vittorie. Arrivare in semifinale 16 anni dopo Berlino, superare al tie break  nientemeno che la Cina, dominatrice della scena mondiale ed Olimpica, aggiudicarsi la medaglia d’argento sconfitte dalla Serbia, bestia nera azzurra, solo al quinto set.

Italia dunque protagonista nello sport mondiale grazie alle donne che in maniera crescente compensano  le defaillances dei colleghi maschi (a cominciare dal calcio).

Proprio durante il week end, invece, un’altra italiana, Sofia Goccia – la discesista bergamasca  oro ai Giochi olimpici invernali  disputati in Corea ( Pyeonchang)- si è rotta  il malleolo destro in una grave caduta mentre disputava in Austria gli ultimi allenamenti prima dell’inizio delle gare previste per il prossimo fine settimana.

Sofia potrà tornare sulle piste solo a Gennaio per ribadire il proprio valore assieme a quello delle altre sue colleghe azzurre  che nel febbraio scorso, ai Giochi Olimpici Invernali coreani, erano riuscite  a mantenere alto l’onore sportivo italiano conquistando due terzi delle 10 medaglie azzurre (3 ori di Arianna Fontana, Michela Brignone e Sofia Goggia, appunto). Grazie a queste ragazze, il Bel Paese riuscì ad agguantare la dodicesima posizione sul medagliere dei Giochi. Un risultato prestigioso che invertiva il trend degli ultimi tempi.

Il trend. Nel Volley come nello sci le donne sembra che stiano compensando la frenata di rendimento degli uomini che negli anni 90 e fino al 2005 avevano dominato la scena mondiale  con allori olimpici, mondiali ed Europei. La crescita si è poi fermata, e solo grazie alla pallavolo Rosa l’Italia è rimasta concorrenziale.

L’attività di formazione ed individuazione di talenti del Club Italia ha dato nuova linfa al volley femminile italiano.

La Nazionale – a cui sta lavorando un giovane tecnico marchigiano  di 42 anni, Davide Mazzanti – è  stata  totalmente rinnovata attingendo al Club Italia.  Le ragazze hanno appreso bene ed in fretta e in Giappone hanno saputo giocare oltre ogni più rosea aspettativa.

Nel sestetto di base figurano ben due giocatrici di pelle nera.

Non ragazze di fresca importazione – o nazionalizzate con qualche trucco – ma atlete nate e cresciute in Italia: la schiacciatrice veneta di Cittadella Paola Egonu di 19 anni di genitori nigeriani; la schiacciatrice palermitana Myriam Sylla di 23 anni di genitori della Costa D’Avorio,

Perfettamente fuse con le loro compagne, le due fanciulle hanno contribuito in maniera determinante alle grandi prestazioni corali della squadra  azzurra che,  contro la Cina,  ha saputo sublimarsi vincendo una battaglia che in partenza sembrava persa.

La Egonu ha messo a segna nella semifinale di sabato la bellezza record di 45 punti, la Sylla 25.

Forse troppa gioventù e più probabilmente le troppe energie consumate  per battere le esperte cinesi, 24 ore dopo la durissima semifinale hanno tolto qualcosa alla formazione azzurra. La Serbia era alla portata e le azzurre ci hanno provato dominando  il primo set., Poi le energie hanno cominciato a scemare . Si è lottato fino al quinto set, ma poi ci si è dovuto accettare l’argento fra il pianto generale di tutta una giovane squadra, affiatatissima nella comune maglia azzurra;   che ci aveva creduto!.

Lo spettacolo nello spettacolo consegnatoci dalle immagini da Yokohama  – per chi in Italia deve giornalmente seguire le vicende riguardanti gli immigrati e le persone di pelle nera – è stato l’esecuzione canora della squadra italiana al momento dell’inno di Mameli prima dell’inizio di ogni partite. Tenendosi per mano, sorelle più che colleghe, bianche e nere, lo hanno cantato a gola spiegata, con evidente commozione.

Ed ancora, in occasione dei recenti Giochi del Mediterraneo a Tarragona (Spagna),  l’Italia ha presentato una staffetta 4×400 femminile formata dalle quattro ragazze ‘nere’ Chigbolu, Foloruso, Lukudo e Libania Grenot (campionessa europea nei 400 mt piani nel 2014 e 2016) che ha vinto l’oro.

Eppure , tornado al Volley c’è qualcuno (uno sponsor) che per la foto-ricordo della squadra italiano di argento passata ai giornali ha mostrato una formazione senza Egonu e Sylla. Una svista  forse non voluta (come ha commentato generosamente la Sylla) oppure un tentativo maldestro di messaggio politically uncorrect?

Giacomo Mazzocchi

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