Per capire come ha funzionato, e funziona, la gestione dello Sport nel nostro paese.

Piccola bibliografia (cfr. Wikipedia). La Legge 59/1997 del 15 marzo, detta Bassanini, ha realizzato la prima riforma “organica” su decentramento e semplificazione delle procedure amministrative, cercando di realizzare il realizzabile senza ricorrere a modifiche costituzionali.

In attuazione di questa legge, nel 1999, è stato approvato il decreto legislativo n. 300, modificato piu’ volte, che affrontava normative specifiche sulla composizione del Governo. Tale decreto stabiliva in quattordici il numero dei Ministeri mentre Il numero totale dei componenti del Governo, a qualsiasi titolo ivi compresi Ministri senza portafoglio, viceMinistri e Sottosegretari, non poteva essere superiore a sessantacinque.

Nessuna citazione per un Ministero dello Sport.

Altra storia se parliamo dei Ministri senza portafoglio cioè di quei politici che hanno lo stato di Ministri e, quindi, siedono nel Consiglio dei Ministri ma non hanno una capacità di spesa diretta: la prassi è che la capacità di spesa sia in capo al Presidente del Consiglio il quale ne ha, quindi, la responsabilità politica e contabile. Il Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio gestisce infatti i fondi stanziati di volta in volta dal Governo.

Al riguardo, e’ indispensabile una breve cronistoria in merito tenendo anche conto che le Regioni, nel campo della legislazione sportiva, hanno ampi margini.

Durante il secondo governo Prodi, nel 2006, furono nominati, in quota DS, Giovanna Melandri Ministro con delega alle politiche giovanili e sportive senza portafoglio e Giovanni Lolli sottosegretario con delega allo sport (carica quest’ultima ereditata dal precedente esecutivo con Berlusconi Presidente del Consiglio).

La Melandri è stata forse l’ultimo Ministro, prima di Spadafora, che per una serie di cambiamenti sociali significativi nello Sport (soprattutto in ambito calcistico professionistico) si e’ trovato al centro dell’attenzione mediatica. Dopo di lei, Governo Berlusconi del 2008, viene nominato nello stesso ruolo di Lolli, senza lasciare traccia – il parlamentare del Popolo delle Liberta’ Rocco Crimi.

Il Governo Monti (2011-2013) ha visto nello Sport la fugace apparizione come Sottosegretario di Piero Gnudi mentre tormentato, ma senza alcun risultato, è stato il governo Letta 2013-2014: dopo le dimissioni dell’atleta olimpica Iosefa Idem, di sport si è occupato Graziano del Rio. Con il Governo Renzi del 2014 la delega allo Sport gli viene confermata. Ma forse aveva cose più importanti per la testa che non lo Sport

Nel Governo Gentiloni è nominato Ministro dello sport Luca Lotti, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Lotti cerca di mettere mano alla gestione dello Sport nazionale di vertice e di base e di lui ricordiamo la nomina di Andrea Abodi, storica figura manageriale di spicco nel panorama sportivo nazionale, a Presidente dell’allora commissariato Istituto per il Credito Sportivo (ICS), preludio alla carica di Ministro dello Sport nel governo Meloni.

Il governo Conte I (2018-2019) ebbe Giancarlo Giorgetti come rifermento per lo Sport avendone ottenuto la Delega, da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dal primo giugno 2018 al 4 settembre 2019. Il governo Conte II (2019-2021) nomino’ Ministro dello Sport il M5S Vincenzo “lamenteros” Spadafora (di lui si ricordano gli stucchevoli interventi da vedovo inconsolabile su Facebook successivi alla sua defenestrazione…). Spadafora ha lavorato, facendoli frettolosamente approvare nel febbraio 2021 (ultimo Consiglio dei Ministri della legislatura), ai decreti attuativi della Riforma dello Sport poi ripresi dal Governo Draghi.

Spadafora e’ stato anche spettatore privilegiato della guerra termonucleare sullo Sport di base scoppiata nell’ottobre 2018 tra il leghista Giancarlo Giorgetti e il Coni del Presidente Giovanni Malago’.

Nel febbraio 2021 si insedia il Governo Draghi (Sottosegretario con delega allo Sport l’ex atleta Valentina Vezzali) che con il D.L. n. 20/2021 riporta a quindici il numero dei Ministeri.

Ministero dello Sport non pervenuto.

Il Governo Draghi, evitando di fare nomine di rilievo nello Sport (forse non e’ un caso), aveva pero’ continuato a lavorare sui decreti attuativi della Riforma del Lavoro Sportivo (D.L. del 29/9/2022) che, tra le inevitabili polemiche, furono il canto del cigno del Governo Draghi (leggi “Fatto quotidiano” 10/10/2022). Il governo Draghi passo’ cosi’ la mano all’esecutivo guidato da Giorgia Meloni che nomino’ Andrea Abodi Ministro.

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