La notizia, questi giorni, è una sola: nel Dpcm del 3 novembre, l’ultimo, è stato tolto alle Federazioni e agli enti di promozione sportiva il potere di qualificare come di interesse nazionale le competizioni sportive (e relativi allenamenti) che sono le uniche che possono ancora svolgersi. Per darlo a chi? Al CONI! Recita infatti trionfalmente il suo sito istituzionale: “Ecco tutte le competizioni di interesse nazionale e internazionale dopo il Dpcm del 3 novembre”.

È questo un grandissimo successo per il Presidente del CONI Giovanni Malagò, ‘Principe dell’Aniene’, che dopo le umiliazioni subite sin dai tempi di Giorgetti è riuscito a far tornare le Sport italiano CONIcentrico. Ora Malagò se ne sta “micio, micio”, sottotraccia e vedremo se riuscirà a non farsi disarcionare di nuovo. In tutto ciò aiutato dalle debacle del Ministro Spadafora.

Questa vicenda ci ha ricordato un famoso incontro di boxe svoltosi negli USA (Las Vegas, Nevada, Cesars Palace apr, 15 1985).

Abbiamo anche riscontrato, e lo segnaliamo in quanto sgarbo nei confronti dei cittadini, che sulla Gazzetta Ufficiale è disponibile l’ultimo Dpcm -completo di allegati- solo in formato testo e non come documento bollinato (scaricabile). Chi lo vuole deve evidenziarlo, copiare e incollare su un proprio documento, allegati compresi. Una follia.

Ma l’impegno di SportPolitics, soprattutto in questa difficile situazione, vuole anche essere quello di sottolineare le incongruenze, le contraddizioni che da sempre, a partire dal lessico e dalla compilazione del Dpcm attualmente in vigore, coinvolgono il mondo dello Sport anche per proprie ataviche colpe. Un esempio: Circoli sportivi sì o no?

Il governo ‘sembra’ averli lasciati aperti, ma si tratta solo di scrittura del Dpcm quantomeno opinabile (le cose vanno scritte al posto giusto) e di mancato approfondimento da parte del lettore. Recita infatti l’art. 1 comma F: “(…) Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre,  l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte  all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di  distanziamento sociale e senza  alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana FMSI, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli; (…)”

Si poteva fare più chiarezza o no? Perché questa cripticità negli atti pubblici? Comunque, l’attività nei circoli sportivi è consentita esclusivamente all’aperto (campi, sterrati, cortili). Ovviamente mantenendo le note prescrizioni antiCovid.

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