di Giacomo Mazzocchi

Si è conclusa oggi la prima giornata del Sei Nazioni di rugby del dopo Brexit. Un confronto equilibrato poiché di fronte ci sono tre paesi del Regno Unito (Inghilterra, Galles e Scozia) e tre paesi europei (Francia, Italia e Repubblica d’Irlanda -Eire- con capitale Dublino). Da tenere presente che, nel tempo, questo dettaglio creerà qualche problema poiché l’Irlanda-Eire, quella cattolica, include anche i giocatori dell’Irlanda del Nord, quella con capitale Belfast di area protestante. Anche Scozia e Galles davvero appaiono ‘entusiasti’ di seguire le sorti dettate da Londra. Certo, tematiche di natura non sportiva ma che potrebbero avere qualche rilevanza a livello per esempio dello spostamento di migliaia di seguaci del rugby abituati a spostarsi in massa al seguito della propria squadra. Il periodo di maggior entusiasmo è quando si può venire a Roma, con la doppia prospettiva di godersi la propria squadra nazionale (quasi certamente vincente) e le bellezze turistiche del Bel Paese Tale opportunità rende l’Italia ben accetta – piuttosto che ‘sede sgradita’ per manifesta inferiorità – anche quando perde la ventitreesima partita consecutiva come è accaduto ieri.

Il bilancio della prima giornata ha visto l’affermazione 3-2 dell’Europa. L’Irlanda ha battuto a Dublino la Scozia 19-12, l’Italia ha perso con il Galles 42-0 a Cardiff e la Francia ha mortificato 27-17 l’Inghilterra a Parigi. Notazione importante (che rende meno amara la sconfitta della nuova Italia targata Franco Smith) è ricordare che il confronto fra i paesi del Sei Nazioni va misurato su tre fronti: maschile, femminile e giovanile U20. Quello maschile è senza dubbio il più importante, tanto che è l’evento televisto più visto al mondo. Ma anche il rugby in rosa e quello Junior hanno il loro rilievo, dignità e importanza e debbono essere considerati indicatori significativi dello stato di salute raggiunto da un determinato sport in un determinato paese.

Sotto questo aspetto le ragazze del rugby, come quelle del calcio, dallo scorso anno hanno fatto il loro prepotente ingresso in società. L’anno scorso hanno stupito rischiando fino all’ultima giornata di conquistare il Torneo vincendo tutte le partite e perdendo solo nell’ultima contro la grande Inghilterra. Con pieno merito hanno quest’anno battuto il Galles nel loro fortino dell’Arms Park di Cardiff, vero tempio del rugby (edificato nel 1881) e l’hanno fatto dominando un match che le aveva viste incassare segnature immeritate: il primo tempo si era chiuso in svantaggio per 5-10. Ben condotte dalla esperta mediana Sara Barattin, l’Italia ha mantenuto costantemente il possesso delle operazioni schiacciando le ragazze in blusa rossa nella propria area. La giornata ventosa non consentiva di segnar punti con calci piazzati mentre la difesa avversaria era brava a non capitolare e ad annullare tre mete già fatte. Ci volevano due numeri di alta classe di Sara Barattin e del capitano Elisa Giordano per finalizzare le 3 mete del 19-15 realizzate da Bettoni, Magatti e Stefan. A sancire il valore della prestazione del rugby rosa italiano anche il riconoscimento alla terza linea Giada Franco di Best Player della partita. Le ragazze azzurre, insomma, come si sperava hanno ben salvato l’onore dell’Italia così come hanno fatto gli azzurrini nella prima partita del week end rugbystico, superando 17-7, dopo strenua battaglia, gli U20 gallesi in quel di Calwyn Bay.

Ora lo scontro fra le Sei Nazioni diventa per noi fratricida poiché ci si sposta in Francia, dove gli azzurri devono fronteggiare una Francia al massimo dell’entusiasmo. I Galletti, infatti, sono reduci da un successo perentorio ed inaspettato sull’Inghilterra perché i transalpini da tempo erano in crisi. Allo Stade de France, gli inglesi hanno trovato una squadra giovane, fresca coraggiosa che ha messo in campo un gioco ed un rendimento da Francia di altri tempi. Tutto grazie alla nuova conduzione tecnica di Fabien Galthiè, celebre mediano di mischia dei Coq. Senza quasi percepire il perché, il XV della Rosa si è trovato sotto di 24 punti a zero: i suoi maggiorati fisici sono stati soverchiati dalla brillantezza dei galletti. Il tentativo di rimonta finale è risultato tardivo e la Francia ha incassato un buon 24-17. Dunque, una grande vittoria scaccia crisi, sicuramente costata molte energie. Buon per gli azzurri in visita a Parigi il prossimo week end.

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