di Giacomo Mazzocchi

La peggiore Italia dell’era Mancini ringrazia l’arbitro e torna da Erevan con un immeritato 3-1 che ne sancisce Il dominio nel girone di qualificazione. Manca solo il suggello del match contro la Finlandia di domenica, dopodomani.

Azzurri ‘super qualificati’ all’Europeo in un girone che più facile avrebbe potuto essere, ma anche squadra che ha smesso di crescere denunciando grossi limiti di gioco e di scelte. Sarà forse a causa del periodo stagionale anticipato agonisticamente, ma questa Italietta ricorda la formazione guidata da Ventura che ha fallito la qualificazione ai Mondiali russi o anche l’ultima Juventus di Allegri. In realtà si trattava della medesima squadra impostata su modulo e uomini bianconeri, dove dominante era la figura di Bonucci.

Bonucci è riuscito a mascherare i suoi limiti di difensore con la grande abilità di goleador nelle aree di rigore avversarie. I suoi limiti nell’uno contro uno’ e i tardivi recuperi sono stati sempre coperti da Giorgio Chiellini, il vero baluardo del blocco juventino a Torino come in Nazionale. Tutto ciò mentre Bonucci si appropriava della nomea di regista della difesa.

La ‘regia bonucciana’ imponeva lanci lunghi verso gli attaccanti isolati con perdita del possesso nella maggior parte delle circostanze. A volte, però da un calcio di punizione o d’angolo emergeva la testa del centrale viterbese a mettere in rete.

Assurdo quanto accaduto a Torino: dopo essersene liberati cedendolo al Milan, e successivo tonfo dei rossoneri e del suo allenatore, lo richiamano in bianconero a inguaiare di nuovo e definitivamente Allegri, per poi chiamare Sarri, allenatore che predilige calciatori che sono di Bonucci l’esatto opposto.

La sorpresa negativa ieri a Erevan è stato vedere in campo la stessa Italia formato ‘old juve’ di Ventura. Una formazione spesso travolta in difesa dagli armeni dove, a parte le felici incursioni sulla fascia sinistra di Emerson (perfetto assist al 25’ per l’1-1 di Belotti) i tentativi di gioco azzurro si limitavano ai si puntuali lanci lunghi alla ‘viva il Parroco’ di Capitan Bonucci.

Tutti sprecati tranne il settimo.

Che il fresco neo entrato Lorenzo Pellegrini ha deviato abilmente in rete per il sospirato 2-1, Traendo profitto di un avversario che da oltre mezzora giocava in dieci a causa di un arbitro sprovveduto, il tedesco Siebert, che ha considerato da giallo, e conseguente espulsione essendo il secondo, il regolare contatto aereo a metà campo fra il centravanti armeno Karapetyan (autore del vantaggio provocato da un fallito contrasto di Barella in combinazione con una ritardata chiusura di Bonucci).

Italia con 5 vittorie su 5 partite, ma in grosso regresso di gioco e di forma (anche se accettabile in questo periodo della stagione). Per Mancini: attenzione alla ‘Belluccizzazione’ della squadra che potrebbe fargli fare la fine di tanti illustri predecessori. Stesso discorso per Sarri a Torino.

Tema stimolante per Italia-Finlandia e la ripresa del campionato.

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