di Giacomo Mazzocchi

La coppia mediana ha funzionato

La coppia mediana ha funzionato e l’Italrugby, come d’incanto, ha finalmente potuto evidenziare l’alto livello raggiunto in due anni sotto la guida di Conor O’Oshea. Al cospetto dell’Irlanda, campione uscente del Sei Nazioni, primo XV mondiale nel 2018, due volte mattatore degli invincibili All Blacks, la Nazionale italiana di rugby non ha battuto ciglio e si è battuta alla pari con i maestri celtici, mettendoli sotto attraverso un rugby entusiasmante, spettacolare, maturo e concreto.

Se non ha vinto è stato soltanto per l’arbitraggio cervellotico e incomprensibile

È anche andata al riposo in vantaggio 16-12 dopo le stupende mete corali di Sperandio prima e Moresi poi. Se non ha vinto è stato soltanto perche il direttore di gara, il neozelandese Glen Jackson, ha arbitrato in maniera cervellotica e incomprensibile.

Sorpreso dagli azzurri – che giocavano come fossero gli All Blacks – ha martellato di penalità il quindici italiano sbalordendo anche il numerosissimo pubblico irlandese tanto da indurlo ad unirsi al coro di ‘buu’ alzatosi all’Olimpico quando un clamoroso fallo fisico sull’azzurro Tebaldi ha evitato all’Irlanda una meta sicura: un grave fallo antigioco che normalmente viene punito con grande severità perché antisportivo.

Tito Tebaldi

Un clamoroso fallo fisico sull’azzurro Tebaldi ha evitato all’Irlanda una sicura situazione di meta

La sanzione va da un minimo di un calcio di penalità, per passare alla concessione di una meta tecnica (sette punti) fino alla meta tecnica accompagnata dall’espulsione che costringe a giocare in 14. Il reo può anche essere ‘citato’ con prova televisiva” – come accadde a Mauro Bergamasco – cioè processato dalla corte di giustizia sportiva a Londra, e quindi incorrere in sanzioni ancora più gravi.

Mister Jackson, invece, ha totalmente sorvolato lasciando proseguire. Forse un criterio ‘buonistico’ per tutti? Niente affatto. Né per quello che si era visto fino a quel momento e neanche dopo. Arbitraggio fiscale, fiscalissimo, per tutta la partita: ma solo nei confronti dell’Italia, il Carneade osava mettere alla corda i Campioni.

Carneade osava mettere alla corda i Campioni

Al 5’ minuto di gioco gli azzurri avevano subito 3 penalità a zero. Al contrario, la prima, penalità a favore all’Italia è arrivata al 19’ del primo tempo per un fuori gioco in ruck che Allan ha infilato tra i pali per il 3-7. Nella ripresa, iniziatasi con l’Italia in vantaggio per 16-12, nei primi 15 minuti sono stati assegnate all’Irlanda 8 penalità a zero! Alla conclusione del secondo tempo il confronto 12- 4 per l’Irlanda. Un computo da rivalutare in 12-2 perché le ultime penalità pro-azzurri sono state accordate a tempo scaduto.

Non ci si sta arrampicando sugli specchi

Alla luce dei numeri, Jackson ha arbitrato trattando gli azzurri da ‘assassini’ del Rugby: niente di più falso. Gli azzurri sono stati in ogni occasione leali oppositori pronti al placcaggio, mai antisportivi. Non ci si sta arrampicando sugli specchi o filosofando su questioni etiche, no. Occorre far notare che le penalità nel rugby non sono occasioni per segnar punti direttamente.

Si possono naturalmente segnar punti con una pedata azzeccata

ma la penalità solitamente serve per fare arretrare l’avversario lanciando la palla fuori la linea laterale e mantenendone il possesso nel successivo lancio di ripresa di gioco (touche).

L’obiettivo di una squadra di rugby è portarsi il più possibile in prossimità della area di meta avversaria, per realizzare meglio una meta od un calcio piazzato fra i pali. Farlo con la corsa in avanti passandosi la palla fra i compagni è arduo ed impegnativo, lento e faticoso e a volte si procede palmo a palmo. La penalità a favore evita questa risalita forzosa perché con un calcio puoi mandare il pallone in touche (linea laterale), guadagnando decine e decine di metri. Inoltre il lancio di ripresa tocca di nuovo a chi ha calciato.

Nonostante tutte queste risalite l’Italia sfiorato il successo

Dunque, a prescindere dalla disciplina azzurra, c’è da rilevare che nonostante tutte queste risalite l’Italia sfiorato il successo. Allan ha sbagliato due facili trasformazioni ed un piazzato e anche Mckinley ha serrato un piazzato a tempo scaduto: se a segno uno o più gli azzurri si sarebbero assicurati almeno il punto di bonus.

Più che un successo, che ponesse fine alle 19 sconfitte consecutive, a questo match si chiedeva di sentenziare il valore competitivo raggiunto dal rugby azzurro guidato da due anni da Conor O’Shea.

A questo match si chiedeva di sentenziare il valore competitivo raggiunto dal rugby azzurro guidato da due anni da Conor O’Shea

Tommaso Allan

Ebbene, oggi si può dire che, alla luce del confronto con i migliori al mondo, gli azzurri sono  promossi a pieni voti. In particolare la coppia mediana che aveva zoppicato sin dall’uscita di scena di Dominguez e poi Troncon: cioè molto prima dell’avvento di Conor O’Shea. Il C.T. ha così finalmente potuto verificare il valore del duo Tebaldi-Allan. L’accoppiata è pienamente efficiente e l’Italia ha giocato fluidamente e tecnicamente in maniera perfetta, nonostante Mr.Jackson.

Gli azzurri hanno placcato tutto quello che potevano

Ogni pallone, recuperato a fatica, è stato gestito in modo perfetto con azioni alla mano condotte fin dalla propria area di meta come solo le grandi squadre al mondo osano e sanno fare con passaggi fluidi in ogni settore. Gli azzurri hanno placcato tutto quello che potevano. La touche ha conquistato 7 palle su 8 sui propri lanci rubandone, invece, diverse agli avversari. La mischia chiusa è partita alla grande, (poi Jackson ha deciso di penalizzarla). Il tutto di fronte alla prima squadra del mondo dallo scorso anno: l’Italrugby deve ormai considerarsi promosso.

L’Italrugby deve ormai considerarsi promosso

Il futuro, fin dalla partita a Londra contro l’Inghilterra il 14 marzo, dovrebbe mostrarci una Italia più sedimentata. Per quella data dovrebbe essere entrato anche quel fenomeno italo inglese che si chiama Callum Braley. È un mediano di mischia campione del mondo U2O con l’Inghilterra: un talento. E Tebaldi? Due ottimi mediani di mischia sono meglio di uno.

Le ragazze azzurre dell’ItalRugby hanno battuto l’Irlanda 29-27

Tornando all’oggi, anzi allo ieri: le ragazze azzurre dell’ItalRugby, sabato a Parma nel Torneo Sei Nazioni in rosa, con una prova eccellente, per la prima volta nella storia hanno superato l’Irlanda per 29-27 (match trasmesso da Europsort, sspettacolo da non perdere). Dopo tre partite sono imbattute ed in testa alla classifica con due successi ed un pareggio e possono vincere il Sei NazioniSolo un anno fa sarebbe stato impossibile pensarlo!

Giacomo Mazzocchi

Italia vs Irlanda 16-26 (16-12) – Arb. Glen Jackson (NZL)

Marcatori: p.t. 11’ m. Roux tr Sexton (0-7), 20’ cp Allan (3-7), 21’ m. Stockdale tr Sexton (3-12), 25’ cp Allan (6-12),  32’ m. Padovani (11-12), 38’ m. Morisi (16-12); s.t. 50’ m. Earls tr Murray (16-19), 66’ m. Murray tr Murray (16-26)

Italia: Hayward; Padovani, Morisi, Campagnaro (72’ Castello), Esposito; Allan (74’ McKinley), Tebaldi; Steyn, Mbandà (43’ Zanni), Tuivaiti (51’ Sisi); Budd, Ruzza; Ferrari (51’ Pasquali), Ghiraldini (cap), Lovotti (60’ Traore’) – All. O’Shea

Irlanda: Kearney; Earls, Farrell, Aki (12’ Conway), Stockdale; Sexton (cap) (77’ Carty), Murray (71’ Cooney); Murphy, O’Brein (58’ Van Der Flier), O’Mahony; Roux (58’ Henderson), Dillane (31’-38’ Henderson); Furlong (62’ Ryan), Cronin (47’-74’ Scannel), Kilcoyne (62’ McGrath) – All. Schmidt

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