di Giacomo Mazzocchi

Domani l’Italia del rugby affronta la squadra che da tre anni lotta per la palma di migliore al mondo

L’Irlanda, capace di sconfiggere per ben due volte gli imbattuti (18 partite consecutive) e mitici All Blacks e che negli ultimi tre anni lotta per la palma di migliore al mondo.

Sono migliaia i supporter al seguito dell’Irlanda

Sono migliaia i supporter al seguito della squadra nella prospettiva di combinare due delle loro prerogative maggiori: i il rugby ed il cattolicesimo. Sono tantissimi a sciamare fra basiliche, monumenti e Fori.

E sventolano quasi lo stesso tricolore italiano

Non si notano perché non portano il gonnellino né girano tra una birreria e l’altra come gallesi ed inglesi. Lo ha notato però, il cassiere della FedeRugby perché la vendita di biglietti, nonostante la sconfitta contro il Galles, ha quasi esaurito le scorte. In questo clima di festa biancorossoverde, di sole sfolgorante ma vento gelido e teso, domani alle ore 16 l’Olimpico ospita la sfida fra “verdi” ed “azzurri” per la terza giornata del Torneo delle Sei Nazioni di rugby.

L’Italia proviene da due onorevoli sconfitte contro Scozia e Galles

L’Irlanda, dopo un 2018 storico ed imbattuto che l’ha portata al secondo posto del ranking mondiale a ridosso della Nuova Zelanda, e dopo aver sgominato la Francia a Parigi nella prima giornata del Sei Nazioni, nel secondo turno si è lasciata superare a Dublino da una rediviva Inghilterra con uno striminzito 16-9 maturato in extremis.

L’Italia, è noto, viene da una sequenza impietosa di 18 sconfitte consecutive nel Torneo. Al di fuori dalla competizione europea continua a battere ogni squadra di secondo livello come Georgia, Giappone (non sempre), Figj, Tonga, Samoa, etc. Ma nella serie A del rugby non riesce a centrare l’occasione buona.

L’Italia nella serie A del rugby non riesce a centrare l’occasione buona

L’ottimo lavoro in profondità del C.T. Conor O’Shea (e dei due club internazionali – Benetton e Zebre) ancora non riesce a colmare il gap con il rugby europeo che conta. L’ItalRugby, insomma, appare lì lì per farcela, ma al verdetto del campo le viene sempre a mancare un qualcosa, un dettaglio.

Si è detto, a parziale spiegazione della sconfitta contro il Galles, che il mediano di mischia titolare azzurro Tito Tebaldi, si è infortunato nella fase di riscaldamento prima del fischio d’inizio. Occorreva intervenire e in aiuto, per il ruolo decisivo di mediano di mischia, è stato individuato un giovanotto a Gloucester, Inghilterra: Callum Braley, campione del mondo U20 con nonno paterno che lo rende immediatamente azzurrabile. Sistemate le pratiche il giocatore è piombato lunedì al raduno azzurro, disponibile, ma non immediatamente perché febbricitante: se ne riparlerà contro l’Inghilterra il prossimo 9 marzo.

Perciò entrerà in campo il recuperato Tebaldi in tandem con Allan

La coppia dovrebbe funzionare anche perché giocano assieme nel Benetton. Però. Sistemata la coperta da una parte, da un’altra si presenta un nuovo buco parimenti cruciale: Sergio Parisse non può giocare, Il Capitano azzurro, per regolamento medico deve osservare un  periodo di assenza agonistica cautelativa (aveva subito
un leggero trauma cranico nel finale della partita contro il Galles) e dovrà attendere il match contro l’Inghilterra per tornare a giocare.

Ci sarà da soffrire, tanto, tanto soffrire

In conclusione, rugby azzurro, giocatori e pubblico sappiano che contro i Vicecampioni del mondo ci sarà da soffrire, tanto, tanto soffrire, e che per disporre appieno del proprio potenziale la Nazionale deve
ancora maturare in qualcosa. Fra 15 giorni, contro l’Inghilterra potrebbe essere la volta buona ma nel frattempo reggere il confronto con gli irlandesi sarebbe già un dato storico.

Nulla è impossibile

Osar non nuoce e l’Italia ha già dimostrato la propria raggiunta competitività nei recenti confronti con Scozia e Galles. Potrebbe confermarlo anche contro l’Irlanda, battendosi al meglio, e se il reparto mediano si rivelerà all’altezza della situazione. Allora tutto potrebbe davvero accadere.
Se si dovesse fare un pronostico, un ottimista direbbe: 70 Irlanda, 30 Italia. In bocca al lupo!

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