di Giacomo Mazzocchi

Lunedì scorso la nostra agenzia PER FORTUNA C’E’ L’ATALANTA, con riferimento alla straordinaria rimonta sulla Roma.

In prospettiva dell’imminente match di semifinale di Coppa Italia, affermavamo che la Juventus – pur vincendo, soprattutto in Italia, non praticava un gioco decente : “Il  panorama calcistico italiano  è dominato da una squadra, la Juventus, maestra del non gioco ovvero del più stucchevole ‘possesso palla’. Attraverso questa tattica stucchevole e sterile si propone di arrivare al gol e alla vittoria affidandosi alle  superiori qualità  tecnico atletiche dei suoi innumerevoli Assi fra cui fa spicca il Re dei Re Cristiano Ronaldo.“.

Quanto accaduto ieri a Bergamo, conferma le tesi di cui sopra

Quanto alla Roma, è sotto gli occhi di tutti il suo crollo progressivo iniziato con l’arrivo degli americani del business- calcio, crollo ripetutamente e senza timidezze qui denunciato da chi segue il calcio con passione e disinteresse. L’ 1-7 subito a Firenze è una conseguenza: che notizia è?
La Roma “Americana” ha svenduto ( o, forse, venduto bene perché ha lucrato molto..) il suo meglio rinunziando a campioni quali Salah (al Liverpool) Nainggolan (all’Inter), Szczezny (alla Juventus) Romagnoli (al Milan). Un gruppo che – sebbene pessimamente guidato e gestito dall’obsoleto ma pagatissimo Spalletti – faceva la differenza e che, soprattutto, era orfano anticipato di Totti, silurato antisportivamente prima del tempo: Un vero harakiri sportivo dettato da interessi economici (il contratto milionario) e dalla gelosia e egocentristica del falso mito Spalletti.

La Roma di oggi è ridotta a rango di provinciale

La Roma atttuale – che si fa seppellire sotto una valanga di reti dalla Fiorentina del saggio Pioli (altro genio tecnico-calcistico sulla falsariga di Gasperini) – è ormai ridotta a rango di provinciale che deve fare cassa svendendo campioni e afferrando in giro (presunti) talenti da lanciare in Serie A e rivendere.

Questo era (ed è ancora) il compito di Di Francesco. Ciò che si può offrire in più al pubblico giallorosso è tutto da verificare. Poca roba rispetto alla competitività passata marcata Sensi.

Invece l’Atalanta va!

Quanto valgono in realtà Juventus e Roma (presunte Grandi o ex Grandi) al cospetto della formazione di Gasperini?  Si devono scansare (soprattutto la Juventus) almeno per quanto riguarda il confronto diretto. Quattro volte si sono incontrate quest’anno fra Campionato e Coppa Italia. Il bilancio : Atalanta-Juve : 2-2 in campionato (il giorno di Santo Stefano), 3-0 in Coppa Italia. 5-2 le reti segnate per Zapata, Gomez e compagnia cantando. Atalanta-Roma, solo campionato, due pareggi 3-3 Per le reti 6-6. Atalanta dunque imbattuta contro le “storiche” grandi: perché? Casualità? La palla è rotonda…

Sue questa rubrica si è già abbondantemente risposto con il ritornello ‘non ascolta chi non vuole ascoltare’.

Il segreto del perché una squadra senza soldi, sta (e rimane) ai vertici è nel manico

Quello che impugna Gian Piero Gasperini (ed anche altri tecnici italiani, fra cui senz’altro Pioli, giovani e meno giovani tutti in fase di crescita.

La ricetta è semplice ed antica

Riguarda tutti i giochi di squadra. In sintesi: più ti diverti più rendi.
Il suo sviluppo storico iniziò con l’Olanda di Johan Cruyff e il suo calcio totale. Divenne la regola del Barcellona e del calcio spagnolo vincente e divertente con Guardiola grande cantore.

Le contromisure tattiche hanno condotto allo stucchevole e noioso sottoprodotto ‘possesso palla’ sterile ed improduttivo che hanno evidenziato le qualità tecniche di campioni quali Ronaldo e compagni di viaggio.

Gasperini ha trovato la chiave per andare oltre la Juventus di Massimiliano Allegri: se togli il fiato ai campioni, se gli obblighi a giocare a ritmi vertiginosi, se gli togli spazio di manovra e di pensiero buona parte del gioco è fatto. Sembra facile ma non lo è, ma così la Grande ha gli artigli smussati ed anche i Ronaldo trovano difficoltà ad andare a rete.

La Juventus, contro l’Atalanta, non è riuscita a fare un tiro in porta

Gli interventi del modesto portiere atalantino sono stati essenzialmente sui cross alti. Per il resto…

Certo, tutto ciò vale se quando hai conquistato la palla sai che cosa farci: 6 reti alla Roma; 5 alla Juve!

Facile a dirsi ma a farsi?

Gasperini ha scoperto (o forse l’ha sempre saputo) che un calciatore professionista, se lasciato libero di giocare ed interpretare, migliora il suo, quoziente tecnico in modo decisivo. Non solo: migliora anche atleticamente. Divertendosi avverte meno fatica, anche in allenamento. Meglio, l’avverte meno oppure si abitua ad essa senza perdere lucidità e concentrazione così da esser in grado di aggredire senza pause l’avversario per tutti i 90′ minuti, rincorrendolo dappertutto ed obbligandolo a sbagliare (come è successo a Rugani ed ad altri juventini in occasione dei tre gol atalantini).

Questo pressing a tutto campo attraverso il ‘gioco’, l’Atalanta lo ha effettuato contro la Juve per tutti i 90 minuti, senza distinzioni di ruoli. Gomez (1,70 m.) un gigante e così tutti gli altri illustri sconosciuti – sempre in grado, una volta riconquistata palla, di riproporsi in chiave offensiva corale, elegante ed efficace.

La palla rimane sempre rotonda

Certo, la palla rimane sempre rotonda e talvolta le cose si mettono di traverso: Gasperini, infatti, ogni anno deve rifare una squadra nuova, panchina compresa, nonchè ricreare automatismi e mentalità che necessitano di tempo.

Però, per essere gennaio, non è male questa Atalanta..
Meditare, gente, meditare!

Giacomo Mazzocchi

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