Qualcuno, tra gli operatori, ha capito con esattezza cosa intende il governo quando detta regole e impone comportamenti al mondo dello Sport con i suoi provvedimenti? Noi no.

Attività amatoriale, Attività sportiva e motoria all’aperto, Attività sportiva di base, Attività motoria in genere. Pallone si o no? Allenamenti individuali all’esterno, allenamenti individuali all’interno con o senza pallone. Sport di contatto, Attività sportiva dilettantistica di base.

Sono solo alcuni dei termini che si sono rincorsi in questi giorni di Dpcm ed ordinanze ministeriali. Addirittura, nella giornata del 30 ottobre, si erano rese necessarie due precisazioni: la prima ad opera del Ministero dell’interno (ma che c’entra?) che inviava a tutte le prefetture una nota in cui si chiariva che non erano consentiti nemmeno gli allenamenti individuali all’aperto anche in assenza di materiale.

Nella seconda, poco dopo, la Presidenza del Consiglio, dunque il presidente Conte, dichiarava invece che gli allenamenti in forma individuale all’aperto erano consentiti (senza specifica riguardo ai materiali).

La questione sulla terminologia propria delle attività ‘sportive’ non nasce certo oggi ma mai come in questo frangente si poteva fare chiarezza, specificandone il significato magari con qualche riferimento ad organismi autorevoli come il Consiglio Superiore di Sanità e le Facoltà di Scienze motorie.

Altrimenti, come è accaduto, si lasciano cittadini ed associazioni sportive nell’incertezza più completa non aiutando il già faticoso rapporto tra istituzioni e cittadini e proseguendo con l’italico stile del “arrangiatevi”! Rimane misteriosa la ragione per la quale per una questione sportiva puramente tecnica sia intervenuto il Ministero dell’Interno (prontamente riallineato dalla Presidenza del Consiglio).

In questo contesto non possiamo non ricordare che vi è una norma di legge che definisce lo sport amatoriale (il cd Decreto Balduzzi) che tutti sembrano ignorare. Scorrendo l’ultimo DPCM, ciò che colpisce maggiormente è la norma che consente solo e soltanto agli atleti di interesse nazionale le competizioni e gli allenamenti.

Che cosa significa di interesse nazionale? Chi lo stabilisce se un campionato è di interesse nazionale o meno? Oplà il gioco è fatto: lo stabiliscono gli stessi che li organizzano cioè le Federazioni e gli Enti di Promozione Sportiva.

La conseguenza è che alcune Federazioni si sono precipitate a dichiarare di interesse nazionale tutta la loro attività compresa quella magari che riguarda i ragazzini piccoli. Gli enti di promozione sportiva, pur di fare qualche tessera in più, non sono stati da meno, magari scandalizzandosi nei comunicati nazionali e poi fare lo stesso attraverso le strutture decentrate.

In tutta questa vicenda abbiamo notato con amarezza che il Dipartimento Sport e il Ministro Spadafora, dopo aver pubblicato l’elenco degli sport di contatto, sono caduti nel silenzio più totale forse perché qualcuno ha fatto loro notare che la competenza in materia non è prevista da nessuna norma se non dalla proposta di testo unico ormai persa nelle discordie tra i partiti di governo.

Insomma, non vogliamo arrivare a rimpiangere il CONI e Malagò ma qualcuno deve pur mettere ordine in questo marasma rispettando le norme in vigore.

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