di Giacomo Mazzocchi

I più attenti osservatori hanno rilevato che ultimamente è stata introdotto una nuova variante del calcio, popolarissimo esercizio sportivo collettivo con uso di una palla e di mani o piedi. Nato Harpastum romano, questo Gioco è andato sviluppandosi nei secoli come Calcio in Costume (Firenze) Football Soccer (Regno di Albione).

Quindi Rugby Football nel Regno Unito, Football Americano (USA), Soccer in mezzo mondo. Ultimamente, ha assunto ancora la variazione denominata provvisoriamente VARCALCIO, o FANTA-VAR-CALCIO, ITALICUMVAR. È praticato soprattutto in Italia dove già era diffuso il BISCALCIO, sport introdotto dal genio di Aldo Biscardi.

L’Aldo nazionale associava all’uso del pallone quello della moviola TV. La fortuna di questa nuova disciplina sportiva consiste nell’introduzione spettacolare della ‘moviola in campo’ consistente nella rivisitazione diretta di momenti importanti attraverso l’uso del mezzo televisivo adeguato. Questa disciplina sportiva è in essere solo a livello nazionale in 23 paesi al mondo ed in alcune competizioni internazionali (tipo Mondiali), Champions,ma non Europa League. Il momento distintivo e di grande successo in Italia dell’Italicumvar è legato a quanto attestato nel Regolamento del Giuoco del Calcio 2019 e ribadito nelle direttive ad arbitri e allenatori emanate nel novembre dello stesso anno.

In questa Guida, Regola 12, sono elencate tutta una serie di situazioni previste per il Fallo di Mano, infrazione che in area di rigore conduce al Rigore. In questo dettato regolamentare si può intendere come ‘tutto ed il contrario di tutto’, anche perché contrappuntati da espressioni tipo: “E’ di solito una infrazione”. Ed ancora: “Ad eccezione di queste infrazione DI SOLITO non è infrazione…”. Per tentare di uscire da questo guazzabuglio, l’AIA (Associazione Italiana Arbitri) e il Designatore Nicola Rizzoli nel mese di novembre scorso hanno impartito la seguente Linea Guida facendo riferimento al caso del giocatore cagliaritano Cerri autore di un fallo di mano che nel novembre scorso causò un calcio di rigore a
favore del Brescia. “Cerri salta per prendere la palla di testa, non ci arriva di poco e cadendo va giù con un braccio. È punibile o no? In questo caso, conta la dinamica, questa è la disposizione che abbiamo dato noi.  Questo è un braccio tendenzialmente punibile, ma dobbiamo dare priorità alla dinamica e per noi questo non è rigore”. Ma l’arbitro lo assegnò.

Così come Valeri (ed il Var) ieri sera a San Siro lo ha assegnato alla Juventus per il braccio di Calabria girato di schiena, situazione analoga. Non si sta argomentando o quantificando chi si avvantaggi o paghi per questa cospicua trasformazione italica del Calcio Soccer. Qui si discetta sull’imposizione sottile di un nuovo sport che trae le sue emozioni sia dalle esibizioni degli atleti ma anche di una messa in scena tecnologica che si va via via affermandosi (volutamente o meno non si sa). Ma oggi si stanno affermando formazioni provinciali che sanno offrire grandi emozioni e spettacolo (se l’Italvar gli sta alla larga!). Altrimenti allo Stadio ed alla TV non si vede l’ora che avvenga un episodio qualsiasi nell’area di rigore (avversaria) per godersi la puntuale sceneggiata di chi espone il braccio per intendere ‘fallo di mano’ e di chi alza le braccia a palme rovesciati ad intendere ‘io non c’entro niente’.

Poi tutti si fermano ed attendono qualcosa dal cielo e dal maxischermo: un grande spettacolo, emozioni, suspence, attesa. Poi, la possibilità di ammirare la cavalcata elegante dell’arbitro verso il bordo del campo, a dimostrare il proprio stato di forma, e poi il suo ritorno. Verso dove? Verso l’area di rigore per assegnare il penalty? O per la ripresa da dove ci si era fermati? Uno spettacolo da godersi anche ripetutamente. Che grande show! Ma non finisce qui. Si crea il post tecnologia: la proliferazione degli eredi di Biscardi, i Varisti ed i controVaristi, le discussioni al bar e i superesperti giornalistici più i social.

È evidente che il calcio Italicum ha reso l’arbitro sempre più importante. Solo che adesso voci in capitolo e guadagni si sono moltiplicati almeno per tre. Tutto è soggetto ad interpretazioni, personali, non il contrario. “Il braccio deve essere accostato al corpo” Ma di quanto, un centimetro, cinque, dieci? Chi lo stabilisce? Chi lo misura? Chi lo interpreta? Chi se ne piglia la responsabilità fra 3 arbitri se non di più? Un bel tunnel delle ingiustizie e degli arbitrii. Solo il verdetto sulla palla, il check, che superi la linea di porta è elettronico con tanto di sacrosanto segnale. Tutto il resto è artefatta elaborazione umana. Questo sistema Italicum è assurdo ed ingiusto ed anche controproducente, anche perché si adotta solo a certi livelli ed in certi paesi. Altrove, anche in Italia, il calcio vive e sopravvive felicemente continuando a confidare alla responsabilità del solo arbitro – ed eventuali assistenti – in un sistema dove si sa chi sbaglia e chi sbaglia paga.

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