
Si può apprezzare, conclusa la maratona per la nomina dei Sottosegretari (21 al M5S, 18 al Pd e 2 a Leu) l’assenza di nomine relative allo Sport.

Il Ministro (senza portafoglio) per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora ha trattenuto infatti per sé la relativa delega: tale decisione non può essere casuale tenuto conto della vera e propria rivoluzione portata avanti dal Sottosegretario Giorgetti durante il precedente governo.

Si può ragionevolmente ipotizzare che i M5S vogliano gestire lo Sport italiano
– così importante per la Lega – dando così un segnale chiaro sugli equilibri di potere.

Nel precedente governo era Simone Valente, Sottosegretario e componente della VII Commissione Cultura, che aveva affiancato Giorgetti (con un peso specifico molto basso) nella sua rivoluzione CONI. Ma sia lui che il Ministro Spadafora, dichiaratosi a digiuno di dinamiche sportive, non sembrano poter reggere il peso che, a dispetto della percezione di gran parte dell’opinione pubblica, lo Sport possiede nel nostro paese:

4 milioni e settecentotremila tesserati Coni e 7 milioni e settecentosedicimila tesserati con gli Enti di Promozione sportiva (Fonte: Coni Servizi, I numeri dello Sport 2017) per un totale di 12 milioni e quattrocentodiciannovemila praticanti Sport.
Cioè più del 20% degli italiani.
Si può ipotizzare che per gestire tutto questo i M5S intendano creare una task force di propri esponenti, magari con un passato di amministratori di Sport in importanti centri urbani?
Certamente si, come è impossibile non notare l’imbarazzante assenza del PD di Zingaretti al tavolo dello Sport nazionale: viene confermato il totale e inspiegabile disinteresse per lo Sport da parte del segretario del PD e governatore del Lazio (come più volte riportato da SportPolitics a partire dallo scorso anno).