di Giacomo Mazzocchi

Le ragazze italiane compiono imprese memorabili nello sport. In tutti gli sport.

E anche grazie all’immagine estremamente positiva che propongono, l’Italia si è assicurata l’organizzazione dei Giochi Olimpici invernali del 2026.

Le azzurre riescono spesso a superare sé stesse in virtù di una capacità ineguagliabile di sublimarsi agonisticamente ma i miracoli però ancora non sono arrivate a farli, restano in carne ed ossa: infatti, negli Sport in questione, l’altezza può offrire notevoli vantaggi.

Ci riferiamo, per capirci a due tenzoni sportive di assoluto livello dove le donne italiane stavano brillando al di sopra di ogni aspettativa: i mondiali di Calcio – dove stavano facendo sognare tutto il Bel Paese ma sono state totalmente ridimensionate dall’Olanda – e gli Europei di Basket, dove le azzurre stavano dominando il Girone C ma hanno subito una rovinosa sconfitta da parte dell’Ungheria.

Entusiasmo eccessivo? Parzialmente.

Entrambe le squadre dimostravano di disporre dei giusti mezzi tecnici per passare.

Il problema è che a certi livelli di eccellenza non basta, a volte, saper fare le cose per bene. Specialmente nel Basket, ma anche (frequentemente) nel Calcio: “Comme facette mammeta” ha un peso decisivo.

E così la bella Italia mediterranea calcistica, dopo aver perso un’occasione unica (con la Bergamaschi) per portarsi in vantaggio sulle olandesi, nella ripresa ha fatalmente capitolato (0-2) a  fronte dei colpi di testa (su calci piazzati) di due vichinghe: la Miedema (1,75 mt) e Van der Gragt (1,78 m. ).

Un epilogo fatale giacchè le saltatrici difensive azzurre (Sara Gama e Alia Guagni) sono dieci centimetri più basse. Confronto impari.

In precedenza, l’Italia sui calci di punizione poteva contare su Cristiana Girelli (3 le sue reti che hanno portato avanti l’Italrosa): con i suoi 1,74 mt e l’abilità in elevazione (anche un gol) era la carta necessaria per scongiurare questo strapotere olandese.

Purtroppo, Cristiana era in panchina a singhiozzare. Perché?

Idem, se non peggio, la disavventura del Italbasket rosa.

Anche qui le azzurre (in particolare Giorgia Sottana) hanno fatto tutto e di più per restare in partita di fronte ad una squadra che disponeva di una lunga di 2,08 mt (Bernadette Hatar) e di una seconda di 2,00 mt (Horty). Le azzure più alte erano: Zandalasini (1,88 mt) e Cinali (1,81mt). L’azzurra più brava Sottana (1,77 mt).

Siccome poi le ungheresi sanno anche giocare a basket, il 59-51 finale va da se.

Però, per le azzurre, non era ancora chiuso ma la sconfitta di martedì 2 luglio contro le giganti russe ha messo la parola Fine all’avventura europea.

A riportare un (quasi) sorriso sull’Italia sportiva ci ha pensato la Ferrari del quasi ligure monte carlino Charles Leclerc, che in Austria sul circuito Red Bull Ring di Spielberg ha strappato ad Hamilton la pole position. Vettel – sempre problemi di potenza – in nona posizione.

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