di Giacomo Mazzocchi

Dopo 7 anni di duro apprendistato ed attesa, finalmente per Danilo Petrucci è arrivata la prima vittoria nella Moto GP.

Il 29 enne centauro ternano si è infatti aggiudicato sul Circuito del Mugello il Gran Premio Italia al termine di una delle più belle gare di motociclismo mai disputate. Un lungo testa a testa fra i migliori piloti in circolazione – il Grande Marc Marquez, Andrea Dovizioso, Alex Rins, purtroppo Valentino Rossi è caduto e si è ritirato – sulle migliori moto del mondo (Ducati, Honda, Yamaka e Suzuki).

Un finale sul brivido con sorpassi e controsorpassi millimetrici a tre fino allo spunto finale vincente di Danilo Petrucci. Quindi il tripudio del clan rosso della Ducati con due piloti sul podio e Dovizioso terzo ancora in corsa per il Mondiale. Infine, l’Inno di Mameli nella commozione di questo magnifico ragazzone ternano.

Il Gran Premio d’Italia del Mugello è l’evento sportivo mondiale principale della settimana. Evento sportivo ma non solo, perché rappresenta anche la vetrina, la prima pagina dell’industria mondiale della moto, mercato importantissimo dove svettano le industrie italiane e giapponesi. Essere primi in questo settore sportivo significa contribuire in maniera determinante alle vicende economiche del proprio paese: il mercato mondiale dei mezzi di locomozione su gomma vive sulle vicende sportive di Ferrari e Ducati, entrambe carrozzate in rosso.

Non c ‘è settimana che l’Italia non si proponga sportivamente ai massimi livelli: gli sport su cui sono maggiormente puntati i fari al momento? Oltre la Moto GP, il Tennis con il Roland Garros, i Mondiali U20 di calcio e il Giro d’Italia. A Parigi, è nata una stella promettente di nome Salvatore Caruso, mentre Fabio Fognini si è fermato solo davanti al n. 5 del Ranking Alexander Zverev e quasi certamente diventerà il n. 10 della classifica mondiale al termine del torneo parigino.

In Polonia, gli azzurrini, battendo i padroni di casa, hanno raggiunto (a punteggio pieno) i quarti di finale. Vincenzo Nibali, lo Squalo dello Stretto, ha conquistato la medaglia d’argento al Giro d’Italia. Lo sport come traino italico, dunque.

Lo sport di vertice è una materia in cui l’Italia primeggia insieme ad una delle sue grandi industrie: quella della bellezza (turismo, moda, mangiare bene e sano, etc..). Funziona perché ha sempre funzionato, è nel DNA di tutti gli italiani, quelli che la domenica sanno anche salire in bicicletta o infilarsi le scarpe da corsa per scorazzare lungo lo Stivale magari assiepandosi su quale passo dolomitico per far sentire meno soli gli omini aggrappati ai manubri di una bici da corsa. Oppure quelli che il piacere lo vivono nella fatica del nuoto o dello sci.

Una Italia orgogliosa e compatta.

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