di Giacomo Mazzocchi

Un giovanotto ligure oggi al prestigioso torneo ATP World Tour Masters 1000 di Montecarlo intonava a gran voce l’inno di Mameli

 Non molto lontano dal regno Savoiardo, dove notiziari poco creativi davano conto di inesistenti festeggiamenti per l’ottavo scudetto consecutivo della Juventus, in quel di Montecarlo un giovanotto ligure, vincitore del prestigioso torneo di tennis ATP World Tour Masters 1000 di Montecarlo, intonava a voce spiegata l’inno di Mameli insieme alla moglie lady Flavia Pennetta (nella foto).

Non è stata una impresa facile quella di Fabio Fognini, ligure di Arma di Taggia, ad un tiro di schioppo da Monaco e dalla Costa Azzurra. Un’impresa annunciata, dopo aver mandato a casa i numeri due e tre Nadal e Zverev, ma non per questo più facile.

Fognini ha rivestito per anni il ruolo di eterno comprimario, dotato però del tennis più spettacolare al mondo

ma non tale da garantirgli la possibilità di inserirsi stabilmente nel ranking dei primi 15 e di entrare negli ottavi di un Masters 1000. Poi, in due giorni a Montecarlo, Fognini è diventato personaggio. Meglio, il favorito. Tutto ciò improvvisamente – si potrebbe dire magicamente – al rientro da un periodo particolarmente buio culminato in 4 mesi di stop per infortuni vari.

A Montecarlo il rendimento migliora fino al trionfo sulla sua bestia nera, Zverev, ed alla clamorosa lezione inferta al re della terra rossa, Rafa Nadal

Il suo tennis è così bello e convincente che Fabio si trasforma in favorito poiché dalla parte opposta del tabellone il numero uno dei Masters, Djokovic, è eliminato da un altro comprimario: il serbo Dusan Lajovic.

Un ruolo scomodissimo, quello del favorito, pieno di insidie tecniche, tattiche e soprattutto psicologiche. Il favorito deve imporre il proprio gioco, mostrare un tennis bello, piacevole e vincente. Non può fare a pallate.

Viceversa lo sfavorito può giocarsi il tutto per tutto perché non  ha nulla da perdere

Si tenga conto che Lajovic è un ragazzone solido, ben piantato che spara colpi precisi e piazzati con disinvoltura. E’ un  buon lottatore (è giunto in finale non a caso) ed è dotato di un eccezionale rovescio ad una mano tradizionale, simile degli svizzeri Federer e Wawrinka;  e che lo piazza assai efficacemente sia incrociato che lungo linea, allora ci si rende conto che per Fognini è stata tutt’altro che una passeggiatala.

Per la prima volta Fognini ha dovuto rinunziare a fare il Fognini per imporsi una condotta di gara giudiziosa

Anche perché sul campo gravava l’incognita permanente del tumultuoso vento che poteva cambiare le carte in tavola. Sotto questo profilo Fabio ha dimostrato una maturità inaspettata che fa sperare in un futuro sicuro non più soggetto ad alti e bassi.

Fognini è partito in sordina, e sul 2-3 ha spinto sull’acceleratore per conquistare i quattro games che gli hanno fatto chiudere il set  6-3

Sulla stessa falsariga anche il secondo set, condizionato dall’intervento del fisioterapista dell’italiano al quarto game per  crampi alla coscia diretta conseguenza del consueto problema alla  caviglia.

Problema superato, ma Lajovic ci prova lo stesso. Il match si mantiene in equlibrio fino a che Fognini, sentendo l’odore della vittoria, ingrana la marcia e strappa il servizio al serbo per chiudere – su proprio servizio – con un 4-0 frutto dei suoi pezzi migliori: smorzate, passanti e perfino un ace.

Fognini passa così alla storia dello sport italiano

In  folta compagnia di tanti nobili servitori del nostro sport (ricordiamo Nicola Pietrangeli vincitore a Montecarlo nel 1961, nel 1967 e nel 1968) – anche e soprattutto di quello cosiddetto minore – che tante glorie portano al tricolore. Il ‘frutto’ Fognini è tardivo, il tennis logora: tra un mese compie 32 anni, ma per due/tre anni, come i Nadal  ed i Federer, può ancora fornire fiori e soprattutto frutta.

Quei germogli di bel tennis di cui tutto il mondo della racchetta ha bisogno  per non soccombere alla monotonia del tennis muscolare

La sua promessa autografa è questa: FOGNA 2 ARMA  AHAHAHAH

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *