di Giacomo Mazzocchi

In attesa di Juventus e Napoli godiamoci lo Sport italiano

Tante le emozioni regalate dallo sport italiano in questo fine settimana di Sport, e in attesa che la Juventus brindi in Coppa, ecco sulla scena  imporsi emozioni tutte italiane in sport universali che contano: La Formula Uno dalla Cina, il Moto GP da Austin (Usa) e il Golf ad Augusta (ancora Usa).

E partiamo proprio dalla vicenda forse più appassionante, la 4 giorni dei Golf Masters di Augusta, il momento più importante di questa disciplina olimpica praticata da milioni di persone ad ogni latitudine del globo.

Alla gara partecipano tutti i Master del mondo: gli sportivi forse più pagati del mondo

Una folla enorme ha seguito questi 4 giorni di gara che anche in Italia ha bloccato  tantissimi telespettatori per ore ed ore davanti alla TV. Assoluto protagonista dell’evento Francesco Molinari, trentenne laureato torinese in Scienze Economiche, dal fisico normotipo ‘da impiegato’ ma nervi di acciaio.

Nervi d’acciaio assolutamente fondamentali per dare il meglio di sé in quattro giorni di gare che durano dalla mattina alla sera seguite da un pubblico decine di migliaia di persone che intasano un Golf  Course tecnicamente ineccepibile.

Un percorso pieno di trappole e che non ammette pause. Neanche se piove (come è successo)

Bene, in questo contesto, Molinari è salito in cattedra dalle prime 18 buche  del primo giorno: per 43 delle 72 buche non ha commesso nessun errore (bogey) ed alla dodicesima buca del quarto ed ultimo giorno conduceva con tre lunghezze di vantaggio (meno 13) sul mitico Tiger Woods tornato mitico per l’occasione.

Risultato storico comunque

A questo punto, o per la pioggia, o forse per un calo di attenzione e per la particolarità del tracciato (‘corner’ pericolosissimo per la presenza di trabocchetti acquatici) Molinari finisce due volte in acqua – alla 12 ed alla15 – perdendo i 3 punti di vantaggio e consentendo il recupero finale di Tiger Woods ed altri. Si classifica così quinto tra io Maestri. Risultato storico comunque, da rendere tutti orgogliosi e che ha fatto sognare tanti italiani davanti alla TV.

In Formula  Uno, il personaggio da seguire è un ragazzo monegasco fatto in Casa Ferrari, Charles Leclerc

A Shangai è rimasto imbottigliato, oltre che dalla superiorità mostrata dalle due Mercedes di Hamilton e Bottas (seconda doppietta su tre gare) da qualche importuno  ordine di scuderia come quello di farsi superare da Vettel. E’ comunque arrivato quinto ed è in piena corsa in classifica generale.

Primo podio stagionale per Sebastian Vettel

Ad ogni modo la Ferrari si consola con il primo podio stagionale (bronzo) del Capitano Sebastian Vettel e ‘studia’ per recuperare sulla migliorata Mercedes. I tedeschi, oltre che per una macchina migliore, hanno stupito per aver per la prima volta operato il cambio gomme a Hamilton e Bottas simultaneo, uno dopo l’altro. Ha funzionato.

Ad Austin, la Moto GP è stata dominata da centauri e moto italiani

che si sono presi una clamorosa rivincità su Marques e le Honda piazzando quattro uomini (Rossi, Dovizioso Petrucci e Morbidelli) nei primi sei, con Valentino Rossi protagonista assoluto e a cui è mancato il successo in gara perché la Suzuki di Alex Rins nel finale aveva qualcosa in più.

Ma Valentino c’è e sorride alla grande con i suoi 40 anni e la sua nuova gioventù

E’ lui che ha condotto l’inseguimento di Marquez quando lo spagnolo  ha cercato di involarsi e probabilmente è stato questo pressing a provocare la clamorosa caduta del campione iberico e le successive uscita di scena delle altre due Honda di Crutchlow e Lorenzo.

Tutti gradiremmo che pari emozioni  provenissero dalle gesta di Juventus e Napoli rispettivamente in Champions League e Europa League

Per il Napoli un Arsenal davvero fuori portata.. Ma con Ancelotti mai dire mai.

A proposito di Spal-Juventus, una riflessione

Nella Juve si sono notati i rientri di Douglas Costa, prima, e poi di Cuadrado. Fermi per infortunio, erano stati quasi dimenticati, ma in effetti  si confermano  entrambi giocatori di rarissima qualità che vanno a colmare oltre misura il numero dei campionissimi in rosa (ovviamente pestandosi i piedi e soffocando i tanti giovani talenti del club bianconero).

Curiosità significativa

Mentre L’Ajax (così come aveva fatto prima del match con la Juve ad Amsterdam) ha sfruttato una partita di campionato come allenamento, la Juve – che pure ha forse il problema di troppi giocatori per gli stessi ruoli – si guarda bene da usare il campionato per allenare la squadra, studiare chi sta meglio e mettere in pratica schemi ed assieme. No. La regola è il riposo agonistico. Si continua però a perseverare nell’eccesso di campioni, percependo l’insorgere di un vero e proprio regime monopolistico e anticoncorrenziale che finisce inevitabilmente per ammazzare il campionato chiudendolo alla fine del girone di andata.

L’esempio della NBA, maestri in certe materie

Nella NBA americana, per evitare che lo strapotere del capitale stravolga i valori tecnici sportivi si impongono regole per impedire che i club più forti economicamente facciano incetta dei talenti emergenti oltre a fissare  i limiti delle retribuzioni (comunque altissime). Hanno perciò istituito il Draft vale a dire una classifica basata sul rapporto fra partite giocate e partite vinte: in virtù di questa norma le squadre ultime in classifica godono del privilegio di essere le prime a mettere sotto contratto questi giocatori.

E’ un sistema  teso a creare un maggiore equilibrio di forze e rendere più sportivo lo spettacolo e non sarebbe una cattiva idea mettere a punto qualcosa di simile anche in Italia

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