di Giacomo Mazzocchi

Brava Juve: sei riuscita ad imporre un pareggio fuori casa ad una squadra a te decisamente superiore

Un risultato che avrebbe potuto essere anche migliore se Douglas Costa (rientro molto positivo sebbene tardivo) non avesse incocciato un palo e se lo spagnolo Del Cerro (ed il Var) avesse assegnato un evidente calcio di rigore per un vistoso fallo su Bentancur (insieme a Bernardeschi il miglior bianconero) da parte dell’argentino Tagliafico.

Questo pareggio rappresenta probabilmente il capolavoro tattico di Allegri

L’allenatore toscano era sincero quando alla vigilia ha più volte sostenuto che l’Ajax era una squadra pericolosa e che si trovava ai quarti non per circostanze fortuite ma perché squadra di primissima fascia. E che il 4-1 a Madrid con cui aveva ribaltato il risultato dell’andata era una conseguenza logica del valore della storica formazione olandese.

Non si trattava di pretattica e gli undici bianconeri schierati in campo ad Amsterdam rappresentavano il proprio credo per fermare un avversario considerato più forte. Lo schieramento juventino, comunque, altro non era che la solita Juve accorta, difensiva, in campo solo per impedire il gioco agli avversari sperando in qualche spunto di Ronaldo e sulle parate di Szczesny.

Alla resa dei conti il disegno si è rivelato vincente

La partita si annunciava come lo scontro fra una formazione di giovani olandesi (Davide) ed una gloriosa corazzata composta da giocatori fra i più forti al mondo (Golia): in realtà, dopo pochi minuti, è apparso a tutti chiaro come le parti fossero rovesciate e che si stava assistendo ad una entusiasmante partita di calcio dove da un lato c’era una squadra in forma, divertente ed efficace sostenuta da un pressing asfissiante e che menava fendenti da tutti i lati. Dall’altro, i fenomeni blasonati che arrancavano sul prato verde del Johan Cruijff Arena di Amsterdam cercando di passarsi il pallone fra di loro, riuscendoci al massimo due o tre volte di seguito.

Tutti in ammirazione dei vari gioielli, ventenni e anche meno, made in Amsterdam

Come Matthijs De Ligt biondo atletico centrale di 19 anni, ambidestro, già capitano della Nazionale olandese; Frenkie De Yong, 21 anni, di proprietà del Barcellona che lo ha pagato 80 milioni di euro; oppure il centrocampista di vivaio Donny Van de Beek, 22 anni e 5 presenze nella Nazionale dei Paesi bassi. Senza nulla togliere ai loro compagni di squadra pescati con acume sui mercati del Brasile (Neres autore del gol), Argentina (Tagliafico, difensore), Marocco (Ziyech trequartista), Serbia (Tadic, attaccante), Danimarca (Schone, centrocampista).

Tutti accomunati da una precisa predisposizione al gioco totale predicato da Erik Ten Hag

L’allenatore è l’ultimo erede della grande tradizione olandese degli anni settanta del gioco totale (tutti difensori, tutti attaccanti) poi portata da Johan Crujjff a Barcellona dove ha avuto come migliore interprete Guardiola e da noi Sarri.

Allegri sta su un altro pianeta e si vede: il suo copione prevede una prima parte fatta di trincea e cercando di logorare l’avversario. Superata questa fase, quando l’avversario presumibilmente cala di rendimento, inserire il ‘fenomeno’ che può essere il Dybala o, come ieri, il Douglas Costa.

Questo disegno può funzionare nel deserto tecnico del campionato italiano, ma ad Amsterdam non funziona

perché il tecnico olandese ha studiato tenendo bene a mente che chi gioca un calcio divertente fatica di meno sia mentalmente che fisicamente: addirittura può sorridere al proprio avversario dopo uno scontro, dargli una pacca amichevole.

Tutto ciò ha mostrato l’Ajax di ieri: non ha perso neanche la testa quando il più grande giocatore di calcio della storia, Cristiano Ronaldo, ad un secondo dalla fine del primo tempo ha ricevuto il pallone a metà campo, lo ha allargato verso destra al suo collega di nazionale Cancelo per poi  partire a spron battuto verso l’area di rigore dell’Ajax, cogliere perfettamente il tempo e tuffarsi sul lancio calibratissimo di Cancelo portando la Juve in vantaggio al riposo.

Solo Ronaldo è come Ronaldo, bisogna ammetterlo!

Il resto è cronaca, con Cancelo che restituisce il favore agli olandesi dopo 30 secondi della ripresa.

A proposito delle voci di mercato sull’interesse della Juventus per De Ligt, a nessuno è venuto in mente di dire che anziché acquistare un giocatore olandese talentuoso e promettente sarebbe forse meglio tentare di importare il tecnico Erik Ten Hag.

Retour match di martedì prossimo a Torino: Il pareggio con gol fuori casa non rende in nessun modo la Juventus favorita

Infatti, il match non finirà mai 0-0 anche se Allegri dovesse ricorrere alle barricate: con il suo ‘tiki taka’ l’Ajax arriva a portata di rete almeno dieci volte a partita disponendo di elementi non sciuponi: a Madrid è successo ben quattro volte di violare la rete del Real.

In semifinale ci va chi vince e non chi pareggia

E per vincere contro l’Ajax te la devi giocare dal primo all’ultimo minuto, cercando di mettere sotto pressione l’avversario con i tuoi talenti migliori, da subito. Provare, osare. E non speculare.

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