Il telefono squilla: risponde il Prof. Nicola Porro alle prese con problemi casalinghi. Nonostante ciò promette, e mantiene, di liberarsi in mezz’ora.

Nicola Porro è uno dei più quotati sociologi dello Sport a livello internazionale

70 anni, di Civitavecchia, sociologo e docente universitario, già Presidente dell’Uisp dal 1998 al 2005 e autore di diversi testi di Sociologia dello Sport tra i quali ricordiamo – attinente al nostro colloquio – Movimenti collettivi e culture sociali dello sport europeo del 2013 (edizioni Bonanno) in cui Porro dimostrava come lo Sport sia anticipatore di fenomeni sociali e politici. Ciò partendo dall’itinerario storico-politico del concetto di sport per arrivare alla relazione tra “sportivizzazione” e “nazionalizzazione“. Senza dimenticare la progressiva differenziazione fra Sport competitivo e attività orientate al benessere.

Nicola Rinaldo PORRO

Europa e Sport: la domanda non è semplice

Professor Porro, la domanda non è semplice: quale è lo scenario europeo visti anche i recenti sconvolgimenti che hanno ‘travolto’ l’assetto sportivo Italiano?

Direi che prima di rispondere è necessaria una premessa che però è parte integrante della risposta: bisogna tenere in considerazione due aspetti, il primo socio-culturale che riflette le diverse culture presenti in Europa e i cui riferimenti sono anche antropologici e storici. Il secondo, più propriamente Istituzionale, che attiene al come la politica regola il mondo dello Sport, di base e di alta prestazione“.

Detto ciò ritengo importante sottolineare che l’Italia, pur con una bassa percentuale di praticanti (circa il 55%) ottiene storicamente risultati eccellenti nell’alta prestazione nonostante, appunto, la quasi totale assenza dello Sport scolastico, ad esempio. Ricordo anche che solo dal 2002 gli Enti di Promozione Sportiva, che insieme raggiungono oggi 8 milioni e 500 mila tesserati, sono riconosciuti dal Coni (ricevono in regime de jure contributi statali di cui già beneficiavano dal 1978 a titolo di elargizione e ricoprono incarichi nel sistema olimpico)”.

A questo proposito ho cercato di dimostrare che il modello di welfare nei diversi paesi è a stretto contatto con il modello di pratica sportiva ivi adottato e ho così individuato 5 modelli politico sportivi presenti in Europa“.

Europa e Sport: Cinque modelli politico sportivi presenti in Europa

Europa e Sport: 1 Modello Nord europeo (Paesi scandinavi)

La pratica sportiva, a tutti i livelli, è promossa e sostenuta da un welfare che ha standard elevati (tasse elevate) ed è completamente scisso dallo Sport di alta prestazione

Europa e Sport: 2 Modello Centro europeo (Francia, Germania, Benelux)

Anche in questo modello assistiamo ad un welfare molto generoso con i lavoratori (meno con coloro che un lavoro non lo hanno) e tutte o quasi le espressioni sportive hanno una qualche attinenza con le organizzazioni del lavoro. In Francia, in particolare, dopo la disfatta olimpica del 1960, De Gaulle creò il Ministero dello Sport nel quale, ancora oggi, confluiscono tutte le cinque espressioni sportive allora individuate: pre scolare, scolare, della disabilità, olimpico e del tempo libero

Europa e Sport: 3 Modello Anglosassone (Inghilterra)

Tutto il settore sportivo è privatizzato: associazioni, comitati olimpici, etc.. Non esiste l’idea di un organo sportivo di tipo statale o governativo. Gli ultimi successi sportivi, infatti, costituiscono il prodotto di sponsorizzazioni di grandi gruppi industriali, così come la grande tradizione sportiva scolastica e universitaria (basti ricordare il canottaggio delle università di Cambridge e Oxford) viene gestita del tutto privatamente. Un sistema di tipo privatistico liberista

Europa e Sport: 4 Modello Mediterraneo (Grecia, Italia, Portogallo, Spagna)

In questi paesi assistiamo ad un welfare di tipo ‘familiare’ in cui le risorse dello stato vengono assorbite in gran parte da sussidi di tipo pensionistico, assegni familiari, rimborsi, etc.. Ad una bassa percentuale di praticanti lo Sport si assiste però, almeno in Italia, a elevate prestazioni di alto livello grazie a istituzioni specializzate nel garantire elevati livelli di performance, come il nostro Coni“.

Europa e Sport: 5 Modello dei paesi ex comunisti

Sostanzialmente lo Sport è tradizionalmente espressione, in tutte le sue declinazioni, dello Stato centrale

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