I Paperoni della Super Lega hanno vinto

Contrariamente al pensiero che si va consolidando, la Super Lega dei maggiori club calcistici europei può raggiungere il risultato previsto: riscrittura delle regole di spartizione dei ricavi. È ormai chiaro infatti che, prima o poi, le istituzioni calcistiche europee dovranno sedersi con i club e ridefinire le regole del gioco a partire da quelle per la spartizione dei ricavi dei diritti Tv.

Le dichiarazioni “bastone e carota” del Presidente dell’Uefa, lo sloveno Ceferin, sono funzionali a ciò che succederà. Dichiarazioni come quelle di Florentino Perez, proprietario del Real Madrid che in questo momento sembra essere il più grande sconfitto insieme ad Andrea Agnelli, vanno nella stessa direzione. Fra le righe il madridista afferma: “(…) L’unica cosa che cambierà è la Champions League (…)”.

In questa vicenda che dal calcio si è estesa alla politica ognuno ha fatto i propri interessi. Boris Johnson ha cavalcato l’onda dell’identità popolare e locale delle squadre per non veder smontata la sua impalcatura politica vincente fatta di pane e Brexit. Così via tutti gli altri compreso il Premier Mario Draghi. A questo proposito, in Italia il ‘problema’ dell’identità e del tifo organizzato è stato sempre sottovalutato (se non sotto il profilo repressivo) e non potrà, a nostro avviso, esserlo ancora per molto.

Gli americani sono prima di tutto americani

Proprio quello identitario è stato un elemento che i promotori della Super League sembrano avere sottovalutato, forse per colpa di una cattiva comunicazione. Si tenga conto che il modello di Sport spettacolo americano tirato in ballo ha caratteristiche completamente diverse: gli americani si sentono prima di tutto americani e solo dopo appartenenti al loro luogo di origine. Inoltre, la vaga approssimazione e fretta con cui è stato annunciato il progetto fa pensare.

Sport e Sport Spettacolo

Come ben descritto nell’intervista di Roberto Sommella al banchiere Alessandro Barnaba su Milano Finanza, tutti i bilanci dei Top Club così non reggono: la pandemia è stato il colpo del Ko con la totale mancanza dei Ricavi da stadio e Uscite inalterate. Il riferimento è anche e soprattutto agli stipendi dei calciatori che pesano – media dei 5 maggiori campionati europei – circa il 60% del fatturato. E allora, come ben evidenziato, il pallone non può fare a meno della Finanza. Non troppa, però e non può nemmeno fare a meno dei Ricavi, quelli veri. E quali migliori ricavi, immediatamente esigibili, se non quelli dei diritti Tv? In Italia i diritti Tv valgono quanto una o anche due finanziarie anche se in questo contesto per finanziaria si intende la sostenibilità dei Club.

Tutti i protagonisti della vicenda Super Lega, Uefa e Top Club, hanno ben chiaro che è ineludibile una riforma delle competizioni calcistiche internazionali a partire dalla Champions League. La mossa dei Top Club mira (o mirava) ad un posizionamento che, al tavolo della riforma, sia il migliore possibile. I giochi si sono aperti e non chiusi. Ricordiamoci che non esiste competizione calcistica europea che possa fare a meno delle grandi squadre.

È necessario dunque cambiare mappa concettuale quando si parla di Calcio di alto livello e iniziare a parlare di Sport Spettacolo diversamente dallo Sport inteso come competizione, attività sportiva o Attività motoria. A questo proposito il Dlgs. n 36/2021 sul lavoro sportivo rende più chiara una terminologia fino ad ora piuttosto vaga.

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