di Giacomo Mazzocchi

Napoli e Rino Gattuso rilanciano l’immagine del Bel Paese nel bel mezzo del dramma scatenato dalla epidemia febbrile che viene dal lontano oriente. Come di frequente accade, è lo sport che viene a tirare fuori l’Italia dal guano in cui si va a cacciare per situazioni davvero surreali.

Può sembrare esagerato associare la crisi che attraversa l’Italia tutta alla vicenda di una partita di calcio. Napoli-Barcellona, ottavo di finale di Champions League e il conseguente pareggio 1-1 imposto ieri notte da una squadra di calcio italiana – in crisi tanto da cambiare allenatore – ad una formazione iberica fra le più prestigiose al mondo. Eppure, è proprio così, specie se si lasciano parlare le cose. Quali?

La prima è che l’Italia, dall’ultimo trimestre del 2019, è entrata nuovamente in una fase di recessione economica legata a problematiche congiunturali europee. La seconda è che le ‘entrate’ dell’Italia provengono sostanzialmente dall’export legato al Made in Italy e dal turismo. Per il Bel Paese, insomma, l’immagine è tutto e lo sport, il calcio sono veicoli importantissimi di diffusione dell’immagine italiana.

Il turismo invernale, altro esempio, vive sulle vicende di uno sport, lo sci il cui nome, nella dizione completa, si associa al termine Alpine (alpino) a significare le montagne che incoronano il nord della Penisola. Le imprese delle sciatrici azzurre, guidate dalla Brignone e dalla Wierer nel Biathlon, sono un richiamo prepotente all’Italia. La Brignone è in testa in Coppa del Mondo: milanese, figlia d’arte (Maria Rosa Quario) speriamo non torni in città..

La terza è che il Coronavirus, ormai è assodato, è considerato, dagli esperti poco di più di un raffreddore invernale. Il Presidente dei biologi italiani Vincenzo D’Anna, ha affermato: “Il Corona Virus non è più grave o più mortale di una influenza. I nostri stessi morti, e dispiace sempre quando una persona decede, erano ottuagenari o persone già malate (cancro o malattie croniche di tipo cardiorespiratorio). Avrebbe potuto ucciderle anche un virus influenzale”.

Assai più catastrofiche, invece, appaiono le conseguenze che il danno di immagine inferte al Bel Paese sta già procurando ai suoi cittadini, gli italiani. La visione dei supermercati svaligiati, dei lombardi mascherati da cinesi, di Milano come Wuhan accompagnate dalle partite di calcio rinviate o giocate a porte chiuse in stadi spettralmente vuoti, sono quanto di peggio possa accadere per l’immagine di un paese che vive di immagine. Anche perché in tanti all’estero hanno interesse a farlo apparire paese infetto con merci infette. I danni ci sono e come. In un paese in recessione economica, dove sono difficili lavoro e pagnotta, anche la salute va a farsi benedire.

Ecco perché Napoli, con il Professore in calcio a Coverciano Rino Gattuso: ieri al San Paolo sono apparsi come una manna caduta dal cielo quei 50mila spettatori sani, dimentichi e giubilanti ed una squadra capace di strapazzare il Grande Barcellona tanto da far apparire sui media spagnoli titoli come quello dell’autorevole sito Sport: “Il Barca esce vivo dal San Paolo”. Ieri, intanto, il CONI ha tenuto a Roma il Suo Consiglio Nazionale, presente il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. Si è preso atto delle misure urgenti per lo sport e si è convenuto di aggiornarle.

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