di Giacomo Mazzocchi

Il giorno più lungo della storia del tennis al massimo livello (40 incontri in un giorno) ha visto l’immediata uscita di scena di tutte le speranze azzurre impegnate.

Solo Fognini, nel  primo dei due match programmati, era riuscito (non senza qualche grosso problema) ad aver ragione del poco noto ma solido tennista moldavo Radu Albot (contestatissimo da un pubblico molto poco educato) numero  44 al mondo. Salvo poi crollare contro la statua greca Stefanos Tsitsipas 6-4 6-3 nel match serale iniziato alle 22 in punto.

Gli altri si sono tutti sciolti come neve al sole di Roma

Passi per prodigio altoatesino Jannik Sinner che, appena 17enne, ha dovuto vedersela con un enfant prodige già noto, il greco Stefanos Tsitsipas. Questo atleta in questi primi mesi del 2019 si è permesso di strapazzare Nadal, Federer e Tzverev, cioè i primi della classe. E nel 2018 le ha suonate anche a Djokovic, il Numero 1.  Sinner ha fatto la sua bella figura perdendo con grande onore 6-4 6-3. Un ottimo allenamento per il greco numero 9 al mondo in vista del match serale di Fabio Fognini che potrebbe consentirgli l’accesso ai quarti di finale.

Accettabile anche la sconfitta di Matteo Berrettini contro l’argentino Diego Sebastian Schwartzman. Sul   romano, dopo il prodigioso 7-5 7-5 su Alexander Tzerev (numero 4 del ranking) si erano create forse troppe aspettative. In realtà Schwartzman, col suo scarso 1,70 di altezza, ha il solo limite di essere il tennista più basso del circuito. Per il resto, è il numero 24 e la sconfitta 6-3 6-4 ci può anche stare.

Inspiegabile, invece, la sconfitta di Marco Checchinato (numero 19) da parte del 35enne Phillip Kohlscreiber (numero 34)

Il ragazzo palermitano è partito lanciatissimo, strappando il servizio al tedesco e portandosi sul 3-0. Poi, improvvisamente, è calata la nebbia. Una cosa mai vista. Cecchinato ha perso uno dopo l’altro ben sei giochi, talvolta anche a zero. Pallido, in balia di un avversario non irresistibile, nel secondo set ha solo subito, acciuffando tre games solo grazie ad errori dell’avversario.

Non è normale quello che è successo, ci deve essere una spiegazione, magari nella salute o nel privato.

Comunque, il contributo del bravo Marco al crollo tennistico del Foro italico è stato determinante.

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