La piscina comunale chiusa di Ferentillo

Potremmo parlare, e lo faremo dopo, del successo de “Le Rocche raccontano” e dei Quadri viventi ma per tanti ferentillesi (e non solo) l’estate 2017 rimarrà nella memoria anche per la bellissima piscina comunale chiusa: perchè?

Uno degli impianti estivi più belli del centro italia

Stiamo parlando, lo dicono istruttori brevettati e Insegnanti di Educazione Fisica, di uno degli impianti natatori estivi più belli del centro Italia. A giustificare la chiusura di quest’anno si parla di danni conseguenti il terremoto ma da almeno un paio d’anni il modello di gestione faceva acqua (tanto per rimanere in tema). E dire che la piscina comunale di Ferentillo ha rappresentato per decenni un luogo simbolo di aggregazione: addirittura la sera c’erano anche la pizzeria e il piano bar ad allietare le estati (si ballava sulla pista di pattinaggio…).

Tennis, Bocce, Beach Volley, Calcio

E poi i tornei di Tennis, Bocce e Beach Volley. Il calcio, anche quello, era stato abbandonato: quest’anno sarà l’unica attività a rinascere.

Manca l’idea vincente

Negli anni scorsi, il comune di Ferentillo (cioè i residenti), proprietario dell’impianto, gestiva con i propri dipendenti la piscina mentre tutte le altre attività sportive e la ristorazione erano esterne. La questione è: come è possibile che un bene pubblico così importante per il benessere dei residenti sia lasciato decadere nel silenzio (quasi) totale delle istituzioni? La sensazione, al netto dei lavori strutturali di cui sicuramente necessita l’impianto, è che manchi l’idea vincente per rimettere questo bene pubblico a disposizione dei legittimi proprietari (i ferentillesi). Il binomio Sport/Benessere è sottovalutato da quasi tutte le amministrazioni italiane se non altro, sembra a noi di Sportpolitics, per la scarsa conoscenza 1) del settore 2) di strumenti a disposizione. Il Sindaco Paolo Silveri, che sta facendo un ottimo lavoro sulle finanze di Ferentillo, dovrebbe tenere conto di ciò.

Strumenti

Le amministrazioni hanno il dovere di mettere a disposizione della cittadinanza i propri beni e anche se, nel caso degli impianti sportivi, non riuscissero a guadagnare denaro avrebbero comunque reso un gran servizio ai propri cittadini. Esistono alcuni strumenti, già utilizzati da alcune pubbliche amministrazioni, che potrebbero essere utili anche per i piccoli comuni della nostra penisola: pensiamo ad esempio alle concessioni che prevedono, a fronte di lavori realizzati dal cessionario, un periodo di affidamento molto lungo che permette di rientrare dell’investimento e di canoni di locazione che mettano in grado l’affidatario di realizzare in tranquillità il suo progetto.

Sport problema nazionale

Dunque lo Sport o, meglio, il suo valore non percepito dalle istituzioni, è un problema nazionale e come tale andrebbe affrontato. Sportpolitics immagina una task force, a disposizione delle amministrazioni che ne facessero richiesta al Ministero dello Sport, che studi e realizzi progetti di gestione specifici. Magari è un sogno, vedremo..

Le Rocche raccontano e i Quadri viventi

Pur senza piscina l’estate ferentillese ha offerto anche quest’anno, dal 18 al 27 agosto, la 24° edizione della manifestazione “Le Rocche raccontano”. Organizzata con la consueta bravura e tenacia dalla Pro Loco presieduta da Emilio Rosati, la manifestazione ha offerto tantissimi eventi religiosi e civili. Al suo interno, e per quattro serate (da giovedì 24 a domenica 27 agosto), la meraviglia dei “Quadri viventi” idea folle e visionaria di rievocazione storica per celebrare, attraverso un viaggio nei secoli e tutto in costume d’epoca, la storia del paese: 14 scene rappresentative della storia di Ferentillo, -dalla preistoria alla prima guerra mondiale-, quasi 2000 biglietti staccati nelle quattro serate, oltre 400 ferentillesi coinvolti nelle recite e tanti altri nella logistica. Gli spettatori sono accompagnati in un tour di poco meno di un’ora che li sofferma su ciascuno degli episodi più significativi che hanno caratterizzato la storia, la vita di Ferentillo. Il tutto sotto la regia di Graziano Sirci, proveniente dal Festiva dei Due Mondi di Spoleto.

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