In una nota congiunta, gli esponenti di Fdi, Andrea De Priamo capogruppo in Campidoglio, Fabrizio Ghera capogruppo alla Regione Lazio e Alessandro Cochi responsabile dipartimento Sport Fdi Roma dichiarano che “Le recenti sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale che riguardano due importanti impianti sportivi di proprietà di Roma Capitale in regime di concessione – Capannelle e via Alberini Tor Sapienza – nelle quali il TAR dà torto al Comune di Roma, certificano una volta per tutte la totale incapacità dell’amministrazione Raggi di risolvere i problemi della nostra città anche nello Sport”.

“Da cinque anni assistiamo alla paralisi dell’impiantistica sportiva romana, sia tra i grandi impianti che in quelli di base, frutto delle scellerate scelte del M5S che sono stati capaci di bloccare ogni iniziativa dei concessionari di impianti sportivi e il risultato è che nessun nuovo impianto sportivo è stato realizzato, nessuna miglioria si è potuta apportare agli impianti esistenti e circa 90 concessioni – ben oltre la metà – sono scadute e i pochi bandi pubblicati sono andati deserti salvo rarissime eccezioni”.

L’emergenza Covid – proseguono, ha peraltro determinato il paradosso che l’unico atto politico assunto dall’Assemblea capitolina, che avrebbe dovuto permettere ai concessionari – tra l’altro – di apportare piccole migliorie agli impianti sportivi e far fronte alle nuove esigenze dell’utenza cittadina e votato peraltro all’unanimità da tutte le forze politiche, non è stato tradotto in atti amministrativi operativi che ne consentissero una reale applicazione. Anche qui paralisi totale e conseguente assenza di interventi”.

In conclusione, i tre esponenti dello schieramento di centrodestra sottolinenano: “Anche i tre bandi usciti recentemente – Stella Polare ad Ostia, via Norma in V° Municipio e Casal Boccone nel III° – lasciano dubbi e perplessità. Ci risulta che stanno per essere impugnati a livello tecnico legale amministrativo: anche se solo apparentemente la base d’asta sembrerebbe più bassa, sappiamo, in base al regolamento voluto dall’attuale maggioranza, che rischiano l’evidente antieconomicità per le ingenti spese di manutenzione ordinaria degli stessi. I concessionari e gli utenti cittadini sono esausti, ormai stufi di belle parole e atti politici spesso privi di contatto con la realtà. Speriamo solo che la ripresa delle attività pur se lenta, possa essere qualcosa di positivo dopo 15 mesi di assoluta difficoltà e precarietà ai vari livelli”.

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