di Giacomo Mazzocchi

Al centro di tutto la Formula 1 con il podio della Ferrari di Charles Leclerc. A consolare lo Sport italiano, però, ci hanno pensato i Campionati del Mondo di Atletica Leggera e i Campionati del mondo diCiclismo. Era andata infatti benissimo per la Rossa di Maranello negli ultimi quattro Gran Premi e nel Gran Premio di Russia doveva essere la legnata finale per la supremazia Mercedes. Leclerc, sul difficile circuito di Sochi, aveva riconquistato quella pole position che sta diventando poi un’abitudine. Con il ritrovato (a Singapore) Vettel in terza posizione in partenza ed Hamilton e Bottas rispettivamente in seconda e quarta posizione. Cosa sarebbe accaduto al via?

La Ferrari studia e realizza un gioco di squadra perfetto. Al verde, Leclerc allarga a chiudere HamIlton. Il pilota tedesco non solo lo supera, ma addirittura si porta in prima posizione tirandosi nella scia anche Sainz che, a sua volta, imbottiglia Bottas. Situazione dopo un chilometro di gara: le due Ferrari in testa, Hamilton terzo, Bottas addirittura quinto. Si rischia qualcosa perché i pneumatici soffrono e così sembra anche la vettura. Fatto sta che quando Vettel cambia le gomme il tedesco rientra alle spalle del compagno ma le due Mercedes sono avanti, ma devono fare il cambio gomme. E a questo punto il colpo di scena: Hamilton e Bottas fanno a tempo ad effettuare il cambio gomme ed alla fine, quando mancano 22 giri, Leclerc si trova dietro a Bottas. Frittata fatta. Ma per essere mangiata dai tedeschi.

Nella seconda giornata di gara ai Mondiali di Atletica di Doha (caldo asfissiante), è arrivata la medaglia di bronzo conquistata nella 50 chilometri di marcia femminile dalla trentenne lombarda Eleonora Giorgi. Una gara pazzesca, disputata a notte fonda per sfuggire ad una afa da 40 gradi. Per ovviare al problema, gli organizzatori avevano posizionato sul percorso lungomare stazioni di rinfresco una di seguito all’altra dove cospargersi di acqua minerale il corpo od indossare speciali fasciature ghiacciate e spugnaggio.

Le durissime condizioni hanno fatto grande selezione favorendo le cinesi Liang e Li ma forte della propria esperienza la Giorgi è riuscita a tenere duro fin alla fine e ad assicurare all’Italia la prima medaglia. Molto bene anche altri azzurri, specialmente nella velocità (come agli europei Juniores): Filippo Tortu, infatti, dopo aver battuto avversari di tutto il mondo nelle batterie, è approdato in finale (per un italiano, non succedeva dai tempi di Pavoni, Roma nel 1987) ed è arrivato settimo. Anche la staffetta 4×100 sicuramente può sperare in una medaglia. Anche Stecchi nel salto con l’asta è stato all’altezza delle proprie possibilità raggiungendo la finale con un terzo balzo a 5.75.

Anche nei Campionati del mondo di Ciclismo (sport eroico come la marcia) che si sono tenuti in Inghilterra nello Yorkshire, Inghilterra) continuano a fioccare podi. Sotto un temporale che ha bloccato perfino le riprese televisive, si è disputata un’altra gara drammatica nella prova su strada professionisti: ad un a quarantina di Km dall’arrivo, su un totale di 256, un gruppetto di arditi a cercato di prendere il largo. Fra di loro due azzurri Gianni Moscon e Matteo Trentin. Loro alleati due olandesi (Pedersen e Van der Poel) ed uno svizzero, Kung. La fuga è durata fino al traguardo, ma Moscon si è staccato nell’ultimo strappo sull’ Oack Beck Climb. Trentin ha cercato di aspettarlo rallentando nei propri turni al comando, ma era troppo tardi. Senza il punto di riferimento del compagno ha dovuto chinarsi alla volata dello svizzero Kung.

Ma forse la notizia più gloriosa della domenica viene da Frascati dove si è svolta la tradizionale Festa dello Sport nel verde di Villa Torlonia. Frascati sicuramente è il centro abitato più sportivo d’Italia: vi si praticano ad alto livello almeno 15 sport.  La società più prestigiosa è senz’altro il Frascati Scherma 54 che vanta nelle sue fila Campioni Olimpici, Mondiali, Europei, Universitari e Militari. Buona parte delle fortune dello sport italiano sono frutto della passione di questo club. Addirittura, anche lo Sci frascatano annovera Campioni Olimpici: Daniela Ceccarelli Medaglia d’oro in Slalom Gigante ai Giochi Olimpici di Salt Lake City nel 2002.

Il Comune di Frascati ha addirittura deciso di erigere nella piazza principale un MONUMENTO AL RUGBY. Gli scultori  dello Studio M’ARTE SCULTURA  (Fulvio Merolli, ex rugbysta, e Alessia Forconi) hanno esposto cinque ipotesi da sottoporre al voto-referendum. Il progetto è approvato dal comune ed i fondi e i contratti sono già definiti. Dunque, Frascati  sarà presto il primo centro abitato  in Italia ad avere un vero e proprio Monumento al Rugby. Anche Rovigo ha il suo attestato al rugby, ma la sua collocazione non è così importante e centrale.

Per l’occasione , La Fondazione dei rugbysti frascatani ed il Comune
hanno confermato il via ai lavori per la ristrutturazione dello
Stadio di Cocciano: i fondi sono stati reperiti dalla stessa
Fondazione tramite Il Credito Sportivo e l’intervento di privati. Tre
milioni e mezzo di Euro per una struttura che sarà dotata anche di
Albergo e ristorazione in vista di un utilizzo in occasione dei
ritiri della Nazionale.

Fiore all’occhiello oggi è il rugbysta frascatano, (padre di tutti gli altri sport praticati in loco) Giulio Bisegni, azzurro presente ai Mondiali in corso in Giappone. A proposito della Coppa del Mondo di Rugby, in Giappone si è verificato una sorta di Tsunami rugbystico: il XV nipponico ha infatti sconfitto l’Irlanda, numero 2 del Ranking mondiale. Un evento considerato impensabile e di ottimo auspicio per gli azzurri in vista del match contro il Sudafrica previsto per giovedì prossimo. Questa Italia può farcela davvero.

Gli altri sport felicemente praticati sono l’Atletica leggera, la Ginnastica, le Arti Marziali (in particolare lo Judo a livello azzurro), Kick Boxing, Calcio, Pallavolo, Basket, Tennis, Nuoto, Pallanuoto, Ciclismo e, dulcis in fundo, il Rugby, importato nel lontano 1949 e che ha visto il XV castellano militare nella serie superiore fino all’avvento del professionismo. Un livello che Frascati non si può permettere, pur continuando l’attività ad ogni livello e fornendo giocatori importanti a tanti club italiani. E di Frascati è la base della più importante società di rugby femminile.

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