di Giacomo Mazzocchi

DUE RIGORI CONTROL’ITALIA

Assurda ma utilissima sconfitta della Nazione italiana di rugby nel terzo test match di preparazione alla Coppa del Mondo  che prende il via in Giappone fra tre settimane  esatte. Il risultato finale per i Galletti (47-19) non è in linea con quanto si è visto sul campo.

Subita l’iniziale aggressività francese e la meta della prepotente ala Haget, dl nono di gioco gli azzurri si insediano nell’area avversaria grazie ad una ottima organizzazione nelle touche, cui Picamoles e compagni rispondono con un’aggressività esagerata e sopra le righe per la disciplina. Evidentemente, il piano studiato a tavolino dall’ex C.T. italiano Brunel (dal 2011 al 2016) per irretire l’Italrugby.

Ma Capitan Parisse non cede, anzi! La missione a Parigi è quella di un proficuo test di grande agonismo contro un grande avversario. Contro cui è importante, più che cercare ritmo e gioco, piuttosto assicurarsi qualche punto con qualche calcio piazzato. Ottima lettura. Deliberatamente, l’Italia rinuncia a racimolare qualche ‘3 punti’ per cercare di andare in meta.

La risposta transalpina è la sequenza di 8 penalità consecutive che obbliga l’arbitro inglese Carley (dopo regolare preavviso) ad affibbiare ai ‘galletti’ due gialli nell’arco di 3 minuti.

La Francia sbanda e Parisse castiga giocando alla mano la penalità e mandando in meta Bellini fra uno scarto ed uno slalom da tre quarti di razza. Insomma, al 23’ l’Italia conduce per 7-5 contro una squadra ridotta in 13 per la temporanea sospensione del Capitano Picamoles e del pilone Slimani.

Quando mancano 17’ all’intervallo, gli azzurri hanno il possesso dell’ovale e ruggiscono a pochi metri dalla meta ma perdono l’ovale e l’ala Fichou lo raccoglie. Per sottrarsi alla pressione avversaria rientra nella propria area di meta: braccato, effettua un preciso passaggio di 40metri verso l’altra ala Huget.

Si tratta di un contrattacco disperato che Huget risolve con un calcio a seguire lungo la linea laterale. L’ovale, calciato da Haget, entra nell’area di meta e Bellini, tentato di abbracciare il francese meglio posizionato, vince lo sprint ed annulla la meta.

L’arbitro Curley, dopo lungo consulto, concede la meta tecnica da 7 punti.

Un’interpretazione forse eccessivamente rigorosa ma accettabile. L’assurdità è stata accompagnare la sanzione con il Cartellino Giallo, compromettendo tutta la situazione di vantaggio costruita dagli azzurri. Ed è stato davvero uno shock: da un vantaggio in punti e uomini ad un risultato negativo soprattutto psicologico. Come se nel calcio un fallo veniale venisse sanzionato con due rigori!

Tutto il resto conta poco per una partita di preparazione.

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